Tipica antica masseria fortificata immersa nella bellissima campagna del Val di Noto patrimonio dellUnesco.
I fabbricati rurali in vendita furono realizzati nel 1662 come dimostra la data impressa sul concio chiave di una delle entrate al piano terra (del complesso più imponente). Il complesso dei fabbricati ha unestensione di circa 2.400 metri quadrati distribuiti su due livelli attorno ad unampia corte di circa 400 metri quadrati, con pavimentazione in pietra locale e cisterna allinterno della stessa.
Attorno alla masseria un bellissimo terreno di pertinenza con unestensione di 22 ettari interamente piantumato ad ulivi e carrubi.
La masseria, risalente alla seconda metà del seicento, è quasi completamente ristrutturata, elementi di rilievo sono gli archi in pietra, il portale di accesso alla corte, la copertura in travi di legno, le feritoie, un pozzo allinterno della corte e i rosoni presenti in alcune camere della masseria.
DESCRIZIONE DELLIMMOBILE.
Alla masseria di Melilli si accede da una strada interpoderale che si immette lungo la strada statale 124. La Masseria si trova a circa 9 km dal centro abitato di Solarino ed è immersa in un contesto rurale ancora incontaminato ed a due passi dalla Necropoli di Pantalica.
Ledificio assomma ai caratteri spartani, propri della sua funzione agro-pastorale, anche caratteristici e fini lineamenti architettonici residenziali.
Unocchiata dinsieme dalla strada, che lambisce il caseggiato sovrastandolo, è opportuna per coglierne limponenza e la stessa duplice funzione delledificio.
La masseria, che appare tuttoggi ben tenuta, presenta due bassi corpi edilizi avanzati composti da diversi ricoveri per animali e depositi, che si raccolgono attorno a due corti squadrate ed aperte.
Due pesanti portoni, che si affacciano anchessi sulle corti, impedivano laccesso ai magazzini interni e alla residenza baronale posta su due piani.
La facciata delledificio che guarda a Mezzogiorno, presenta unampia veranda che si affaccia su un rigoglioso giardino, da cui svettano due altissime palme.
Ancor oggi, allingresso della strada sterrata che conduce a Melilli, due ceppi in pietra lavica testimoniano uno dei numerosi passaggi di proprietà della masseria.
Il fabbricato è stato adibito a struttura ricettiva di charme e dopo i recenti lavori di ristrutturazione presenta 21 alloggi per un totale di 80 posti letto.
Le 14 suite sono dotate di angolo cucina in modo da essere completamente indipendenti, munite di servizi e gli impianti sono predisposti per condizionamento.
Nella struttura sono presenti come locali comuni una sala bar, ristorante, salone conversazione con annessa cucina e servizi igienici adeguati alla normativa sui portatori di handicapp, il tutto per una superficie totale di 310 mq circa.
Allesterno del fabbricato si può allestire unarea per il parcheggio e nella parte opposta si possono realizzare una piscina, campo da tennis, due campetti bocce, un parco giochi bambini ed unarea attrezzata posteggio camper.
LUOGO.
La Masseria dista 17 km dalla città di Palazzolo Acreide, 23,7 km da Siracusa, 40 km dalla citta barocca di Noto patrimonio dellUnesco e 44 km dalla riserva faunistica orientata di Vendicari, 66.1 km dallaeroporto Fontanarossa di Catania e 63 km dallaeroporto Pio la Torre di Comiso.
STORIA DELLA MASSERIA.
La Masseria si trova in ***.*******.** Melilli a pochi chilometri dellabitato di Solarino.
In antico le terre di Melilli facevano parte dellimmensa baronia di Bibino Magno e furono possedute, dallultimo scorcio del XIII secolo, dalle famiglie Entensa, Campolo e Alagona.
Questultima famiglia, feudataria anche della città di Palazzolo, dopo aver ceduto qualche bene dotario il grande feudo Bibia agli Abela, continuò ad investirsi della baronia di Bibino magno, composta dai marcati; Valle della Fame, Santo Lio, Comuni e Melilli, Nel 1689 donna Lucia Alagona e il marito Giuseppe Lucchese riuscirono ad ottenere una sentenza a loro favore che riconosceva i loro diritti anche sui marcati Mandra di donna e Monastero Germano.
Gli enormi possedimenti degli Alagona per estinzione della discendenza maschile passarono poi ai Lucchese e da questi alla famiglia Denti.
Nel 1776 Vincenzo Denti, ottenuta la necessaria approvazione regia, vendette metà del suo marcato di Melilli a Giuseppe Catalano e alaltra metà a Vincenzo Navanteri, entrambi gli acquirenti se ne investirono lo stesso anno. I Navanteri, conquistata una posizione di primo piano mediante lintermediazione fondiaria, con lacquisto di Melilli iniziarono quel processo di nobilitazione che li portò di li a breve ad occupare le maggiori cariche pubbliche siracusane ed ad essere insigniti del titolo di marchesi di Belfronte.
La famiglia siracusana, quale segno delle sue indubbie capacità finanziarie, avviò sulle terre di Melilli ledificazione di uno dei più estesi complessi edilizi rurali del nostro territorio. Contatta l'inserzionista
Oikos S.r.l.s. Unipersonale di Noto propone in vendita questo immobile, contattali subito!